Una raccolta di articoli sulla formazione a cura del Centro Studi Orientamento

PROGRAMMI MASTER: COMPETIZIONE PER GLI ALTRI, COMPETIZIONE PER SE'
di Elio Borgonovi - Presidente ASFOR


Uno dei fondamentali paradigmi della cultura manageriale è quello della competizione. Perciò, applicando il detto popolare "medico cura te stesso", i responsabili dei programmi MASTER in tutto il mondo hanno approfondito in questi ultimi anni le loro riflessioni sui fattori competitivi di questi programmi.
Da tali riflessioni emerge un quadro di cui si sintetizzano alcuni aspetti.

In passato la competizione è stata giocata su due grandi fronti:
1. quello delle caratteristiche strutturali;
2. quello delle metodologie didattiche.

Il primo fronte riguardava elementi quali:
- la durata (un anno, 16-18 mesi, due anni);
- la struttura (differente peso dato ad insegnamenti fondamentali e/o obbligatori o ad insegnamenti di libera scelta, gli electives);
- i contenuti (programmi con una impronta più generalista, programmi con una parte generalista ma con una consistente parte specialistica o di focus su aree funzionali, su settori o su specifici temi);
- i requisiti di ammissione (programmi che prevedevano o non prevedevano una precedente esperienza di lavoro);
- il contesto (programmi nazionali o con una "valenza" per determinate aree geografiche, programmi con impronta sovranazionale, programmi insegnati in lingua inglese, o in lingua del Paese di appartenenza, o bilingui).

Il secondo fronte riguardava i differenti "modelli pedagogici" di riferimento e di conseguenza il differente mix di metodi didattici utilizzati, dalle lezioni ai metodi interattivi (casi, role playing), ai metodi orientati all'analisi dei problemi (metodi di modelling) o alle "decisioni" o al "problem solving" (simulazioni, incident), ai metodi efficaci nello sviluppare relazioni interpersonali (lavoro di gruppo, team building, eccetera).

La capacità di realizzare una coerenza tra target di riferimento, elementi strutturali del programma (disegno del programma) e metodi didattici, costituiva il terreno su cui si giocava la competizione.
Da alcuni anni sono in atto tendenze, destinate ad accentuarsi nel prossimo futuro, che vedono lo spostamento della competizione sui seguenti fattori:
1. la ricerca
2. la qualità dei docenti
3. la tecnologia
4. i servizi.

La ricerca
L'affermazione secondo cui oggi viviamo nella "società della conoscenza" non va intesa nel senso che in passato la conoscenza non era importante, ma nel duplice senso di:

  1. maggiore rilevanza rispetto al passato della conoscenza tecnica e scientifica rispetto a quella puramente filosofica, idealistica, o genericamente umanistica;
  2. maggiore rapidità del processo di rinnovamento delle conoscenze.
In questa società, che è pure caratterizzata dalla rapidità dei processi di diffusione della conoscenza, è essenziale che la formazione (specie quella manageriale) sia fortemente collegata ed integrata all'attività di ricerca tramite cui si generano nuove conoscenze.
Chi si limita ad "eccellere" nella fase di trasferimento delle conoscenze non solo arriva irrimediabilmente in ritardo rispetto alle istituzioni "leader" (il che è sempre stato e sempre sarà), ma corre il serio rischio di dare un "prodotto", un "servizio" completamente "inutile" in quanto i contenuti "erogati" anche con le metodologie più avanzate non rispecchiano più la realtà delle aziende in cui i partecipanti vivono (se si tratta di programmi postesperienza) o vivranno in breve tempo (se si tratta di programmi per l'inserimento).
Oggi è sempre meno possibile avere un reale "valore aggiunto" se le due fasi, quella della erogazione delle conoscenze (tramite ricerca) e quella della diffusione delle conoscenze (tramite formazione) sono tenute separate.

La qualità dei docenti
Il secondo elemento competitivo è costituito dalla qualità dei docenti. Infatti, superata la fase nella quale anche nel campo della formazione hanno prevalso i principi della standardizzazione, oggi si è, in un certo senso, "ritornati all'antico" in quanto appare sempre più evidente che mentre è facile "riprodurre, copiare, trasferire i contenuti" non è ancora possibile (almeno fino a quando non si saranno realizzati gli sconvolgenti scenari della clonazione umana) standardizzare le performance dei docenti.
Docenti che sono capaci di coniugare rigore e creatività delle loro ricerche con la chiarezza espositiva dei risultati, docenti che hanno una formazione e una esperienza "multiculturale", docenti che hanno una elevata capacità maieutica (cioè di "estrarre il meglio dai partecipanti") costituiscono un vero e proprio "patrimonio distintivo" che crea la differenza tra programmi che per altri aspetti sono molto simili.

La tecnologia
Il terzo fattore competitivo destinato ad accentuare le differenze tra i programmi MASTER (e in generale di formazione manageriale) del futuro è costituito non tanto dalla tecnologia informatica e telematica, quanto dalla capacità di usarla non come semplice strumento per "rendere più efficace e più efficiente la formazione" (tecnologia come elemento delle metodologie attive), ma come strumento per generare nuove conoscenze.
I programmi che sapranno usare le nuove tecnologie per attivare "virtuosi" processi di crossfertilization tra esperienze dei partecipanti e competenze (di contenuti, metodologiche, sistematiche) dei docenti appariranno sempre più "attraenti". Con le nuove tecnologie diviene sempre più concreta la considerazione secondo cui il reale valore aggiunto nei processi di apprendimento si ha quando "si impara ad imparare".

I servizi
Buoni servizi di selezione e ammissione consentono di avere in aula persone coerenti con i programmi (con preparazione sufficientemente omogenea o adeguatamente eterogenea a seconda degli obiettivi del programma).
Servizi di ricerca di risorse finanziarie (borse o prestiti personali) consentono di privilegiare nelle ammissioni il merito, le motivazioni, le propensioni, rispetto "alla capacità di pagare".
Buoni servizi logistici (di vario tipo) consentono ai partecipanti ai programmi MASTER di concentrarsi sull'apprendimento e la ricerca senza essere distratti.
Efficaci servizi di placement consentono di agevolare l'incontro tra domanda e offerta di competenze di valorizzare il "prodotto" di un programma.

Su questi nuovi fronti della competizione devono già da oggi e dovranno misurarsi sempre più in futuro i programmi MASTER. Lo potranno fare con la logica tradizionale di "giocare ognuno per sé" o con una logica nuova, quella di cercare e trovare forme e modalità di collaborazione e di alleanze.
Per una Associazione di Istituzioni formative, quale è ASFOR (Associazione per la formazione alla direzione aziendale), questa seconda via appare preferibile, quasi obbligata.
Occorre però impegno, determinazione e una chiara strategia per rendere tale via anche percorribile.


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