FORMAZIONE A DISTANZA E OPEN LEARNING
di Mario Spatafora - Presidente EFFEBI
Negli anni '90 si è assistito ad una serie di cambiamenti che hanno
interessato tutti i fenomeni organizzativi, coinvolgendo la cultura d'impresa e
di management, ed anche le strategie, le strutture, la gestione delle risorse
umane e le relative conoscenze e abilità.
La globalizzazione dei mercati, l'orientamento delle organizzazioni verso il
mercato/ambiente, l'impiego e lo sviluppo di tecnologie informatiche hanno
fatto emergere l'esigenza di rivedere le strategie formative, finalizzandole alla
costruzione di figure professionali che possano rispondere adeguatamente
allo sviluppo dei settori produttivi e alle loro continue trasformazioni.
L'applicazione dei criteri di "qualità totale" nelle attività produttive, che si
traduce nella piena soddisfazione del Cliente, porta con s� la necessità della
"qualità totale" anche nelle attività formative che devono soddisfare
pienamente sia il formando che l'organismo in cui il formando stesso è
inserito. Infatti, la qualità della formazione non è misurabile solo dal punto di
vista dei risultati conseguiti dagli allievi formati, ma è indice anche della
capacità innovativa del sistema ed è ormai consolidata la convinzione che la
qualità di un'azienda è strettamente legata all'energia innovativa che
possiede.
Ecco perch� oggi le grandi company non sono più solo imprese produttrici di
beni e servizi, ma vere proprie unità organiche di fattori produttivi finalizzati,
capaci di elaborare cultura d'impresa anche tramite l'adesione e la
motivazione dei singoli.
Se poi si prendono in considerazione i fattori di concorrenzialità e l'espandersi
dei mercati, si comprende perch� un numero sempre maggiore di imprese
abbia avvertito la necessità di adeguare costantemente ed in profondità la
preparazione professionale dei propri addetti, pena la retrocessione
dell'impresa stessa ad una soglia di marginalità.
Per quanto riguarda le imprese bancarie, a quanto detto si aggiunge il
cambiamento culturale provocato dall'attenuazione del ruolo della
intermediazione finanziaria e dall'aumento del numero e del tipo dei servizi
erogati.
Per gestire un tale cambiamento, è necessario che l'attività di formazione e di
addestramento delle risorse umane assuma un ruolo determinato e si strutturi
in termini precisi di risposta mirata ai bisogni emersi nella redazione dei piani
di sviluppo delle banche, ideando percorsi di crescita professionale adeguati
ai nuovi assetti organizzativi delle Aziende di Credito.
Vengono, pertanto, abbandonate progressivamente le vecchie "priorità", per
procedere verso una razionalizzazione dell'impiego di tutte le risorse interne
all'azienda, con l'obiettivo di rispondere in maniera efficace e competitiva alla
domanda dei servizi bancari sempre più sofisticata e diversificata.
Nell'ultimo decennio, gli obiettivi aziendali sembrano, infatti, focalizzarsi su
alcuni fattori strategici: l'efficienza dei servizi al cliente, l'aumento della
redditività, contemporaneamente ad una riduzione dei costi ed alla
razionalizzazione dei processi interni.
Ciò comporta un impatto molto rilevante sulle attività di formazione che
dovrebbero focalizzarsi su una maggiore flessibilità della formazione stessa,
una diversa distribuzione dei contenuti e un maggior coinvolgimento delle
strutture/funzioni aziendali nei processi formativi.
Il ruolo della formazione
Ne consegue un ruolo nuovo del concetto di formazione e, soprattutto, delle
esigenze di formazione: gli addetti nei vari settori, infatti, sono chiamati ad
esprimere competenze nuove rispetto al passato, che non coinvolgono
soltanto aspetti tecnico-specialistici, ma anche gestionali, comportamentali ed
organizzativi.
E' evidente, a questo punto, come sia difficile trasferire contenuti professionali
nuovi su schemi culturali tradizionali: ed è per questo motivo che qualsiasi
processo di cambiamento andrà incontro a completo fallimento se non
verranno coinvolti coloro che dovranno esserne i protagonisti.
Non bisogna dimenticare, infatti, che la formazione al mercato è qualcosa di
più complesso del miglioramento delle tecniche di vendita, di cui in generale si
occupano i corsi commerciali di molte banche; l'esigenza è quella di praticare
formazione manageriale o gestionale a tutti i livelli, sia direttivi (per sviluppare
una funzione che sia coerente con gli obiettivi strategici) che esecutivi (per
rendere più efficaci ed efficienti i processi produttivi e distributivi).
Gli interventi da attuare, quindi, dovranno mirare alla diffusione di
conoscenze, di valori aziendali e capacità gestionali, i quali, in sintonia con
l'attuale orientamento al mercato, dovranno avere un'attenzione particolare
per gli aspetti commerciali, al fine di acquisire una maggiore conoscenza e
"cultura" del mercato stesso.
Per realizzare tutto ciò, mantenendo stazionari i costi, occorre pianificare delle
situazioni che consentano di razionalizzare le risorse finanziarie destinate
all'attività formativa. Un primo intervento può essere costituito dall'aumento di
poli di formazione dislocati opportunamente sul territorio presidiato, riducendo
in questo modo le spese di viaggio, le diarie e, in generale, i disagi per i
dipendenti, oltre a diminuire drasticamente le assenze dal servizio per
effettuare gli spostamenti da e per il centro.
Le tecnologie multimediali
Parlando di formazione decentrata non si può fare a meno di prendere in
esame l'utilizzazione di tecnologie multimediali che possono realizzare
l'intreccio di quattro dimensioni, fondamentali nella nuova cultura d'impresa:
capacità d'innovazione, capovolgimento del rapporto quantità-qualità (nel
senso del primato della qualità), centralità delle risorse umane, capacità di
ascolto e di apprendimento.
La strategia formativa che, negli ultimi anni, si è dimostrata più idonea a
rispondere ai nuovi bisogni di formazione professionale di individui e di gruppi,
è la cosiddetta Formazione a Distanza (FAD), cioè un "sistema di
trasformazione di informazioni, basato su un insieme di materiali e di
procedure, predisposti secondo obiettivi definiti e applicabili in circostanze di
luogo e di tempo diverse da quelle di produzione" (definizione di Mauro La
Torre in "Insegnare a distanza" di Benedetto Vertecchi, La Nuova Italia,
Firenze, 1988, pagina 191).
Le caratteristiche della FAD sono:
Naturalmente vi sono abilità e competenze che la Formazione a Distanza non può garantire e, pertanto, è necessario prevedere e programmare anche sistemi formativi integrati, che prevedano percorsi di apprendimento sia a distanza che in aula.
Autoformazione
La rapidità e l'imprevedibilità dei cambiamenti a livello tecnologico, sociale e
culturale del mercato attuale, impongono che la pianificazione in genere non
possa più basarsi sulle previsioni a medio e lungo termine, ma sulla capacità
di percepire tempestivamente i segnali di cambiamento, con l'obiettivo di
riorientare l'azienda sia nello sviluppo organizzativo che nello sviluppo delle
competenze del proprio personale.
Occorre perciò che la formazione sia interprete e mezzo attraverso il quale
viene comunicata la strategia attuata dai vertici delle banche e la sua efficacia
dipenderà da una corretta interpretazione delle nuove figure professionali,
unita all'elaborazione di adeguate situazioni formative di supporto.
A questo proposito, è difficile poter negare che la motivazione gioca un ruolo
fondamentale per un apprendimento individuale finalizzato all'acquisizione di
conoscenze e abilità e alla trasformazione di queste in prestazioni; la funzione
aziendale che si occupa di formazione dovrà tener conto di quest'aspetto,
occupandosi non solo di fornire conoscenze e abilità tecnico-professionali, ma
anche motivazioni e occasioni di apprendimento.
Considerata la complessità dei risultati attesi, potrebbe non essere sufficiente
un'attività di formazione svolta sia nelle sedi istituzionali che in quelle
decentrate, attraverso i prodotti multimediali.
Ne consegue che un ulteriore miglioramento delle qualità professionali, oltre
che umane, è rappresentato dall'autoformazione, e cioè dalla volontà del
lavoratore di arricchire e approfondire autonomamente il proprio bagaglio di
conoscenze utili al raggiungimento degli obiettivi dell'individuo e dell'impresa.
Open learning
E' in questo contesto che si collocano le sperimentazioni di open learning
(apprendimento aperto), un tipo di approccio formativo costituito da sistemi
flessibili, che integrano momenti di autoapprendimento con incontri
seminariali.
La formazione a distanza ha un ruolo determinante nella realizzazione
dell'open learning, perch� permette l'apprendimento aperto e personalizzato,
attraverso reti di comunicazione che rendono possibile la verifica della
produttività e della processività della formazione stessa, applicando parametri
di efficacia ed efficienza.
L'autoapprendimento e l'autovalutazione che caratterizzano la FAD e l'open
learning rendono attuabile quella "formazione continua" che è oggi divenuta
necessaria per rispondere ai cambiamenti del mercato, all'offerta di nuovi
prodotti/servizi, alla rapida evoluzione delle tecnologie e dei consumi.
Per garantirsi una presenza nel sistema economico-sociale prossimo venturo
secondo i parametri della "qualità totale", anche le Aziende di Credito
dovranno necessariamente investire nella formazione a distanza per poter
impiegare individui in grado di "reinventarsi" continuamente in un sistema
complesso, padroneggiandone i flussi informativi.
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