DALLE PICCOLE IMPRESE ALLE BANCHE LA FORMAZIONE E'
STRATEGICA
di Antonio Guitto - Presidente AICOD Lombardia
Avere successo nello svolgimento dell' attività tipica, oggi, vuol dire
muoversi nell'area strategica di propria competenza con criteri funzionali
ed organizzativi segnati da un'istintiva agilità.
In quest'ottica, fattori critici di successo per le imprese sono la flessibilità
del fattore umano e la rapidità con cui si danno le risposte ad esigenze
sempre nuove ed impreviste, data la velocità con cui cambiano gli scenari
e le condizioni strategiche.
Quindi, alle imprese non basta più avere, soltanto, un miglioramento od
un rinnovamento tecnologico, ma occorre che questo sia accompagnato
da un adeguato sviluppo delle risorse umane.
E necessario, dunque, cambiare il modo in cui si compete imparando nuove
strategie e modificando i metodi d'azione.
Fino a ieri la formazione e la consulenza venivano accettate malvolentieri
ed in maniera discontinua dagli imprenditori, infatti essi le consideravano
solamente un costo con dei benefici aleatori. Nell'attuale contesto la
formazione deve invece essere vista in chiave strategica.
Attraverso i programmi formativi e la consulenza le imprese hanno la
possibilità di differenziarsi dai loro concorrenti e soprattutto hanno la
opportunità di ridefinire la professionalità in azienda.
Per adeguare le risorse umane agli andamenti del mercato la strada da
percorrere per le imprese, dalle grandi alle piccole, dall'industria alle
banche, è quella di guardare in un'ottica strategica la formazione e la
consulenza aziendale.
La realtà delle piccole imprese è difficile e complessa, infatti esse lavorano
come se fossero in trincea nel processo di mutamento organizzativo degli
ultimi anni; per queste risulta di vitale importanza avere delle risorse umane
formate correttamente che abbiano il coraggio, la motivazione, I'attitudine
alle responsabilità e le competenze giuste per far fronte alle rapide
trasformazioni che vi sono nel modo di produrre e commercializzare beni
e servizi.
Alle nuove esigenze occorre rispondere con nuove competenze che devono
essere acquisite dai piccoli imprenditori o dai dirigenti delle banche. Come
è naturale pensare, i problemi dei piccoli imprenditori non saranno gli stessi
che avranno coloro che lavorano in banca; ne consegue che la formazione,
pur mantenendo come punto in comune l'orientamento al cliente, dovrà
presiedere esigenze differenti.
Oggi, I'ambiente competitivo delle banche è mutato, esse devono pertanto
cambiare le loro strategie ed il loro modo di "approcciare" il cliente.
Fino a qualche anno fa la formazione fatta nell'ambiente bancario era
sinonimo di addestramento al lavoro, cioè veniva usata soltanto per
insegnare "il mestiere" agli operatori di banca. Inoltre, nel mondo bancario
vi è una forte specializzazione e una netta divisione dei compiti; questo
significa che ognuno è competente unicamente nella propria area e non
è tenuto a fornire informazioni su niente altro. Il tutto, ovviamente, va
a discapito del cliente che avendo più esigenze è costretto a visitare più
operatori anche per ottenere soltanto un'informazione.
Detto ciò, viene da sè� che la formazione fatta per una banca deve avere
una duplice valenza: aiutare gli operatori ad imparare il lavoro in senso
stretto ("il mestiere") e soprattutto ad apprendere il modo di svolgerlo al
meglio in relazione al cliente.
Occorre puntare ad orientare il lavoro degli operatori al cliente che deve
essere considerato vitale per l'attività della banca.
La formazione deve risultare di orientamento al cliente e diventare pertanto
un mezzo attraverso il quale i bancari possono allargare le loro competenze
per fornire un servizio più ampio e completo: una formazione intesa quindi
come strategia per migliorare il servizio ed attrarre nuovi clienti.
Il discorso è differente per la piccola e media impresa dove la formazione
deve essere, necessariamente, affiancata da un'attività di consulenza.
Infatti, nelle piccole e medie imprese si lavora a ritmi elevati ed ogni singolo
elemento dell'organico è indispensabile per l'erogazione del prodotto e/o
servizio.
Valutando ciò, la formazione sottrarrebbe un elemento operativo al minimo
organico esistente nelle piccole e medie imprese. Tuttavia, per una serie
di giustificati motivi si deve puntare in ogni caso ad allargare ed
approfondire le competenze attraverso la formazione, ma altresì si deve
agire mediante un'azione di consulenza diretta, che fornisca sul campo
consigli utili per meglio muoversi nel proprio settore.
Un'azione di consulenza preventiva avrebbe, anche, il fine di portare ad
una più adeguata formazione in quanto i consulenti potrebbero indirizzare
i corsi di formazione verso quegli ambiti dove, di persona, hanno rilevato
più problemi.
In conclusione, le strade vincenti che le piccole imprese e le banche possono
percorrere per raggiungere un buon risultato in termini di miglioramento
strategico e competitivo sono quelle di una formazione articolata e diretta,
accompagnata da un'azione di consulenza che aiuti a migliorare agendo
con soluzioni personalizzate a seconda dell'azienda.
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