LA QUALITA' DELLA FORMAZIONE
di Romolo De Stefano - Presidente AIQF
Le recenti evoluzioni dei contesti competitivi dei paesi più industrializzati
pongono il tema della "Qualità della Formazione" al centro dell'attenzione:
specializzazione e perfezionamento delle professionalità sono fondamentali
per non essere marginalizzati dal mercato. Nell'attuale scenario, è l'Europa
stessa che deve trovare le vie per recuperare competitività , e ciò risulta
possibile attraverso una rivoluzione dell'intelligenza.
Non solo, quindi, accelerazione dei processi di liberalizzazione e
privatizzazione; essenziale è il varo di un complesso di azioni volte a favorire
l'investimento in beni immateriali. In particolare la formazione di base,
professionale e universitaria, rappresenta il primo elemento propulsivo verso
un nuovo sistema imprenditoriale dove la qualità diventa un fattore diffuso.
Il concetto di "qualità " assume dunque un ruolo determinante: la
Commissione Europea ha identificato obiettivi e linee d'azione per
accrescere i livelli di competitività s con conseguente superamento della
visione riduttiva qualità = certificazione di sistema, ritenendo che la qualità
debba essere qualcosa di più e debba estendersi a tutti gli aspetti economici,
sociali, tecnici, ambientali, fiscali e giuridici, coinvolgendo gli stakeholders
che ruotano attorno al sistema impresa.
Spetta ai singoli Stati rendere operative le linee di indirizzo europee,
considerando che la certificazione dei Sistemi di Qualità , ai sensi delle norme
UNI-ES-ISO 9000, va giudicata soltanto come un primo passo, anche se
molto importante, in direzione di un modello formativo di qualità più
globale, che miri alla crescita continua verso l'eccellenza e per la definizione
del quale AIQF, Associazione Italiana per la Qualità della Formazione,
sta aggregando importanti energie.
Lo sforzo da compiere è duplice: da una parte, le imprese sono chiamate
ad un importante impegno aggiuntivo in termini di programmi di
formazione, nuovi investimenti e riorganizzazione delle funzioni e dei
processi produttivi legati a nuove logiche di valutazione e valorizzazione
delle risorse umane; dall'altra, deve crescere la disponibilità dei singoli ad
assumere il ruolo di soggetti attivi nell'attuazione dei principi della qualità ,
in un'ottica di maggiore responsabilizzazione di ogni risorsa produttiva.
In questo senso è importante che vi sia un luogo (ideale oltre che geografico)
in cui la "cultura della qualità " trovi la sua naturale sede di sviluppo e
di diffusione; con riferimento alla formazione, proprio per questo scopo
nasce l'AIQF.
Nell'intento di contribuire a rendere operative le linee-guida europee, gli
obiettivi prioritari sono, oltre a quello accennato di diffondere una cultura
innovativa della formazione, in modo da contribuire al compimento di quel
salto di qualità così importante oggi per l'Italia, quelli di interagire con
gli enti di certificazione, di normazione e in generale con tutti coloro che,
persone fisiche e giuridiche, operano nel campo della formazione
professionale e d'impresa, per sviluppare le sinergie che porteranno alla
qualificazione della "formazione italiana".
Per fare questo, è necessario promuovere e tenere vivo un dibattito culturale
di alto livello, che porti alla definizione dei principi etico-deontologici per
la "qualità della formazione" ed alla elaborazione di modelli e metodologie
per la certificazione di qualità . In questo senso l'adesione alla FITA, e
quindi al sistema confindustriale, fortemente sensibile al tema della qualità ,
è molto importante.
L'AIQF ha come obiettivo quello di divenire un organismo di riferimento,
avendo ben chiaro il concetto secondo il quale si devono sempre tenere
chiaramente distinte le diverse funzioni che stanno alla base dei processi
di costruzione e verifica della qualità : normazione, accreditamento, prove,
certificazioni e consulenza.
Essendovi tra i programmi attuali della AIQF quello di definire una "Carta
della Qualità " che contenga i principi-guida fondamentali ed un "Manuale
per la Qualità della Formazione" con un taglio più operativo, il pensare
di porsi come soggetto di certificazione in senso stretto vorrebbe dire scrivere
da s� le regole ed applicarle come universalmente valide, cosa che minerebbe
la serietà degli studi in via di svolgimento.
Per la diffusione, quindi, di una "cultura della qualità della formazione"
è prevista la realizzazione di un Programma di Qualificazione, finalizzato
alla formazione di quattro professionalità che devono essere operativamente
distinte: Progettista, Docente, Manager e Valutatore (tenendo presente che
se ne potrebbe aggiungere una quinta, il Ricercatore).
Un ulteriore motivo di riflessione deve essere quello relativo ai nuovi sistemi
di comunicazione tecnologica applicati alla formazione.
L'Associazione Italiana per la Qualità della Formazione si è proposta di
coordinare le energie per la creazione di un Centro Multimediale per l'Alta
Formazione: una sorta di Media Lab interamente autofinanziato, costituito
e gestito da un consorzio di imprese, enti, associazioni, istituti, università ,
che lo rendano scuola di management, laboratorio di ricerca e terreno di
sviluppo di una nuova cultura della qualità .
I nuovi media, i satelliti, i nuovi strumenti informatici sono mezzi
sicuramente indispensabili per la diffusione della cultura della qualità della
formazione; essi devono innanzi tutto essere conosciuti e poi sviluppati in
tutta la loro potenzialità .
Per un progetto così ambizioso la partecipazione di qualificati soggetti
costituirà un fattore fondamentale di successo.
Un'ultima serie di considerazioni va fatta in relazione al mutamento dei
bisogni formativi: questi sono in continua evoluzione, così come le stesse
frontiere della scienza manageriale.
E pur vero che il concetto di qualità non è ancora entrato nel sistema
culturale di molte imprese e che queste dovranno compiere un grande sforzo
per recuperare competitività , accettando di investire in interventi formativi
ad hoc tenuti da qualificati esperti, ma è anche vero che per alcune aziende
di successo temi come la learning organization, l' empowerment, il reengineering e altri riferimenti ai concetti della scienza manageriale più
recente sono ormai in fase di assimilazione e già si sta discutendo di ulteriori
passi da compiere verso l'eccellenza.
Compito della AIQF è anche quello di fare di queste esperienze degli esempi
trasferibili ad altre realtà , partendo dal monitoraggio dei bisogni formativi
del mercato mediante la costituzione di un Osservatorio Permanente sui
cambiamenti dell'organizzazione rispetto alle sue esigenze ed ai suoi quadri
di competizione.
E la formazione che è in grado di trasmettere la cultura della qualità
andando al di là dei dettati minimi (e indispensabili) delle leggi e delle
norme, ed è sempre la formazione che può garantire la diffusione di una
cultura dell'eccellenza.
E dunque attraverso la formazione che si può compiere una rivoluzione
dell'intelligenza, dare concretezza alle linee-guida delineate dalla
Commissione Europea, offrire un nuovo slancio alla competitività di tutte
le attività sotto diversi aspetti: economici, sociali, tecnici, ambientali, fiscali
e giuridici.
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